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Sicurezza informatica e innovazione: nasce “Cyber Harbour”

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Fare dell'Italia un Paese di eccellenza nel campo della cybersecurity. E' l'obiettivo del progetto “Cyber Harbour” firmato Enel, Planven e Nozomi Networks e presentato al Centro Congressi Lingotto di Torino il 19 giugno 2023 alla presenza dei maggiori protagonisti italiani del settore.

“Cyber Harbour” vuole essere un laboratorio per promuovere la sicurezza informatica ma anche per sviluppare le tecnologie e rafforzare la cooperazione sia fra aziende e università e, più in generale, fra pubblico e privato. Grazie all'iniziativa, imprese, istituzioni e partner accademici potranno dunque collaborare a progetti e conferenze su questo tema stimolando l'innovazione, la ricerca e la nascita di start-up.

L'opportunità interessa tutto il tessuto industriale; del resto la cybersecurity è un tema che riguarda ormai la sopravvivenza e la continuità del business di tutte le imprese. Non solo: il progetto intende coinvolgere anche le nuove generazioni che vorranno impegnarsi in questo settore o collaborare con le istituzioni. 

L'idea, spiega Yuri Rassega, Head of Cyber Security (CISO) di ENEL, è di catalizzare visioni, supporto delle istituzioni, potenziali finanziatori per fare in modo che la sicurezza informatica non sia più vista solo come fonte di preoccupazioni ma come «enorme opportunità». Importante, continua Rassega, è inoltre ricordarsi che dietro le tecnologie ci sono le persone e che la collaborazione, anche con i competitor, è fondamentale per progredire. «Il cyber risk ha un'origine umana e deve essere risolto prima di tutto con l'approccio umano e poi con il supporto della tecnologia», spiega. «In questo senso, l'Italia ha sempre dimostrato di avere persone capaci. Come italiani abbiamo la capacità di vedere i problemi da prospettive diverse e questo può consentire di trovare soluzioni che un approccio più rigido non risolverebbe». 

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Quando si parla di sicurezza informatica, dunque, si parla anche di persone. Lo sottolinea anche Moreno Carullo, co-founder e CTO di Nozomi Networks, realtà che si occupa di sicurezza informatica dal 2012 e partner dell'iniziativa, quando dice che «erroneamente si pensa che la cyber-security possa interessare solo agli israeliani e agli americani. Bisogna invece prendere coscienza che in Italia ci sono le strutture, ci sono le persone e noi italiani non siamo da meno».
«Questo laboratorio può rappresentare per il nostro Paese un punto fermo da cui partire -continua Carullo - Grazie al progetto si possono creare spazi per ricercatori e si può facilitare l'accesso a fondi di finanziamento anche pubblici, oltre a ottenere una visibilità nazionale e magari, in futuro, anche internazionale». 

Di come il problema della cyber-sicurezza riguardi tutti ha parlato Rosario Bifulco, chairman di Planven Enterpreneur Ventures, che di “Cyber Harbour” è investitore:  «Per anni si è parlato di cybersecurity come di un problema economico legato ad attacchi informatici ad aziende – ha detto. Invece dovremmo considerarlo come un “bene pubblico” da tutelare perché riguarda la sicurezza nazionale. Oggi solo 67 imprese sulle 500 più importanti d'Europa investono in cyber-sicurezza, ma il mercato è in crescita e stimato in 150 miliardi di dollari. Con questa iniziativa vogliamo stimolare lo sviluppo di questo mondo perché le tecnologie esistono e vanno valorizzate».

All'incontro al Lingotto erano presenti anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'Innovazione Alessio Butti e il capo del servizio programmi industriali, tecnologici, di ricerca e formazione ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) Luca Nicoletti, i quali hanno ribadito la volontà del Governo di investire nel settore.
«Ovunque si discute di cybersicurezza – ha detto Butti - è un ambito strategico e la politica è consapevole che “prevenire sia meglio che curare”. L'interesse del Governo su questo tema è forte e perciò sta stanziando cifre importanti». Butti ha ricordato l'impegno di ENEL sul fronte dell'innovazione definendo il Cyber Harbour una «struttura di cui possiamo solo che complimentarci».

Luca Nicoletti ha spiegato come l’obiettivo di ACN sia «aiutare dal punto di vista finanziario le startup, metterle in contatto con un ecosistema di grande aziende come ENEL e provare la tecnologia sul campo», ricordando che «i fondi ci sono» e che il Centro europeo di Cybersecurity stanzierà più di un miliardo di euro nei prossimi anni. 

All'evento, moderato dal giornalista Riccardo Luna, sono intervenuti anche Carlo Bozzoli, Head of Global Digital Solutions di Enel, Mario Bocchiola, Head of Cyber Security Engineering & Architecture di Enel, Liviana Lotti, Executive, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Giovanni Canetta Roeder, Managing Partner di Planven Entrepreneur Ventures, Andrea Carcano, CPO di Nozomi Networks, Andrea Vesco, Head of Cybersecurity di Links Foundation e Antonio Lioy, Full Professor del Politecnico di Torino.