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Innovare con le startup: il metodo Enel

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“Più sei aperto, più opportunità sei in grado di sfruttare e più valore puoi creare per la tua azienda”. Questo il messaggio di Fabio Tentori, Head of Enel Innovation Hubs and Startup Initiatives, trasmesso nel podcast registrato in occasione del workshop Innovation Roundtable ospitato a Maastricht.

Nel suo intervento, dal titolo “Dall’investire nelle startup a diventare loro cliente”, Tentori ha raccontato di come si sia evoluto nel tempo, in Enel, il modello di collaborazione con le startup: “È stato un viaggio, iniziato circa sei anni fa con il nostro CEO Francesco Starace. Siamo partiti da un modello di investimento tipico del Corporate venture capital, accorgendoci presto che la maggior parte del tempo veniva spesa sulle questioni finanziarie trascurando il vero obiettivo: quello di creare valore industriale grazie alla collaborazione con le startup”.

Enel ha così deciso di concentrarsi sulla partnership con le startup, sfruttando le opportunità create dal Gruppo attraverso la rete di Innovation Hub collocati negli ecosistemi di innovazione più attivi, attraverso un modello venture client: “Diventando cliente delle migliori startup possiamo avere accesso a nuove tecnologie e modelli di business davvero innovativi, che non saremmo in grado di realizzare da soli e che sarebbe molto più costoso per noi ricreare” ha spiegato Tentori.

Secondo Tentori è impossibile essere sicuri di trovare sempre le migliori startup. “Quello che facciamo è cercare di farlo estendendo la ricerca oltre i confini dei Paesi in cui il Gruppo opera” e raggiungendo un’apertura a livello globale, fino all’Australia e al Sud-Est asiatico. Questo può variare a seconda dell’ampiezza del progetto e delle tecnologie ricercate: per progetti più ampi, si crea una sorta di “competizione” tra diversi hub, in modo da poter avere più proposte da rivedere con le linee di business e decidere quale sia la migliore su cui scommettere. “Se invece siamo alla ricerca di soluzioni rapide in un ambito molto specifico, come può essere ad esempio quello della cybersecurity - prosegue Tentori - ci rivolgiamo direttamente agli Innovation Hubs degli ecosistemi più evoluti in quel campo, chiedendo ai nostri Hub Managers di attivare il loro network di contatti con fondi Venture Capital, università, acceleratori, incubatori, per trovare le migliori startup in grado di fare quello che cerchiamo, da vagliare con la business line di riferimento”.

Il successo di un team di innovazione, spiega Tentori, avviene grazie ad un mix di competenze: “C'è il Chief Innovation officer, una persona creativa, con una vera spinta e una buona leadership. Per l’attività di scouting è molto importante la capacità di connettersi alle persone e di costruire una rete forte. Servono una comprensione tecnica ma anche i soft skill per entrare in contatto con le persone ed essere aperto alle opportunità. Quando si tratta di realizzare progetti e collaborare con le startup, servono persone con un forte senso del business e anche persone con una forte conoscenza tecnologica, qualcuno che conosca i processi e le tecnologie che utilizziamo ma che sia anche aperto a interromperli o cambiarli completamente. La combinazione di queste conoscenze e la sensibilità per il business creano i presupposti per un team e una collaborazione di successo”.

Venendo al rapporto con le giovani imprese, Tentori spiega che le startup hanno, soprattutto negli ecosistemi più evoluti, necessità di feedback rapidi, che non sempre si riesce a garantire, soprattutto nelle prime fasi dell’interazione: “Cerchiamo di essere il più trasparenti possibile, non sempre prendere decisioni molto veloci porta a collaborazioni di successo” spiega Tentori. “Cerchiamo di allineare i nostri obiettivi con quelli delle startup fin dall'inizio. Non bisogna avere paura di fallire: se su 100 progetti, 5 di questi verranno implementati nel business, va bene” prosegue. “Non era lo stesso quando facevamo le cose da soli, ma ora che siamo aperti al mondo dobbiamo fallire velocemente, andare avanti, imparare e rifare perché soltanto così è possibile imparare e implementare, alla fine, nuove tecnologie”.

Tentori conclude il proprio intervento esortando a fare domande, a cercare di essere aperti e di aprire la mente per esaminare nuove opportunità: “A volte ci si rende conto che facendo domande e approfondendo un po’ di più la storia, la tecnologia e la conoscenza della startup stessa, è possibile trovare valore per la propria azienda: bisogna essere più aperti e meno concentrati sulle attività quotidiane”.

Ascolta l’intervento di Tentori del podcast di Innovation Roundtable.