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Fragile ed Enel: monitorare la superficie della Terra innovando il settore energetico

Fragile ed Enel: monitorare la superficie della Terra innovando il settore energetico

La startup italiana Fragile crea modelli geologici dettagliati unendo l’analisi InSAR con quella dei siti e il monitoraggio in loco. Questo per offrire ai clienti informazioni precise sui movimenti sia nelle aree urbane che in quelle rurali, e sulle infrastrutture più rilevanti.

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Il pianeta Terra è vivo – e lo stesso vale per le montagne, gli alberi e il suolo: è per questo che si muovono. In realtà i fenomeni geologici possono avere un impatto significativo sulle attività umane, come l’edilizia. Ad esempio, molti processi geologici sono evidenti nelle deformazioni, e se interferiscono con progetti di ingegneria civile, è molto utile comprenderne la cinematica nel dettaglio. È esattamente quel che monitora la startup italiana Fragile: i movimenti geologici della superficie della Terra.

Tutti i componenti della startup hanno fatto parte in passato del Gruppo di Ricerca di Geologia Applicata dell’Università di Bologna. In qualità di esperti di telerilevamento e frane, e di consulenti per l'agenzia regionale della Protezione Civile e per le Ferrovie di Stato italiane, si sono accorti di essere in grado di studiare le implicazioni dei processi di deformazione da un punto di vista unico.

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Esistono vari fattori che possono influenzare questi tipi di processi sia naturali che provocati dall'uomo. “Alcuni esempi sono l’influenza del regime delle precipitazioni sulla deformazione da frane, dell’estrazione di liquidi sul cedimento e sollevamento del terreno, ma anche l’estensione spaziale dei campi di deformazione da terremoto. Per questo motivo si possono usare diversi strumenti di monitoraggio per comprendere la causa e l’evoluzione degli spostamenti registrati”, spiega Silvia Franceschini, Chief Geological Officer di Fragile. Per monitorare i processi geologici, la startup utilizza diverse tecniche d’interferometria radar satellitare (InSAR), una tecnologia basata sull’acquisizione ripetuta di immagini radar tramite satellite.

 

Tecnologia al servizio della prevenzione e della sostenibilità

Fragile offre analisi InSAR personalizzate, adottando diverse strategie di elaborazione per ottenere il maggior numero di insight dai dati raccolti. Per farlo utilizza varie tecniche, che possono essere divise in due gruppi, come spiega Franceschini: “del primo gruppo fa parte l'interferometria tradizionale, che ci permette di avere mappe di deformazione sulla base di variabili spaziali continue, anche in aree isolate scarsamente urbanizzate o prive di vegetazione. Il secondo gruppo comprende le cosiddette tecniche InSAR multi-temporali che hanno lo scopo di ricostruire serie temporali relativamente precise e accurate per pixel altamente coerenti, che sono per lo più rappresentati da abitazioni, infrastrutture e affioramenti rocciosi”.

Attraverso queste tecniche, la startup può offrire informazioni precise sui movimenti nelle aree urbanizzate e nelle infrastrutture, e mappare la deformazione spaziale con dati semiquantitativi in ambienti rurali. “Ovunque i rischi geologici e i processi di deformazione possano interferire con l’attività umana, i dati InSAR possono aiutare a mitigare i danni o a tagliare le spese, ad esempio migliorando la progettazione dei sistemi di monitoraggio del terreno o dei lavori di attenuazione” dice Benedikt Bayer, co-fondatore e direttore tecnico di Fragile.

 

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Tra i clienti di Fragile figurano agenzie della Protezione Civile e aziende che gestiscono grandi infrastrutture, come dighe e oleodotti. Tra queste ci sono ovviamente ad aziende del settore energia. “In aree dove problemi geologici e geotecnici come frane e doline sono frequenti, InSAR può essere uno strumento utile per monitorare la deformazione sotto le centrali energetiche e nelle aree circostanti” dice Benedikt. Altre infrastrutture possono essere argini, aerogeneratori e reti elettriche.

 

"Le innovazioni sono tecniche o procedure nuove che saranno usate per moltissimo tempo da ora in avanti"
Benedikt Bayer, co-fondatore e direttore tecnico di Fragile

 

La prevenzione è uno dei fronti su cui Fragile è più attiva: “I processi di deformazione spesso vengono notati solo quando determinano danni, ma la maggior parte di essi vanno avanti per molto tempo prima di causare segni visibili di distruzione”, spiega Silvia. La tecnologia InSAR può aiutare a identificare le aree critiche prima che si verifichino danni significativi o perdite; inoltre, può essere utilizzata per interpretare la cinematica di un movimento e le possibili cause, naturali o antropogeniche, che le determinano.

 

Enel Green Power e Fragile, sulla stessa lunghezza d’onda

Non tutti credono alle coincidenze, ma in questo caso si è trattato davvero di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, anche se virtualmente, grazie a una famosa piattaforma di social media per le aziende. All'epoca Enel Green Power stava sviluppando un progetto che prevedeva l’analisi di dati InSAR per diverse infrastrutture critiche. “Dopo un test tecnico che ha dato risultati soddisfacenti, abbiamo partecipato a un appalto per diventare fornitori ufficiali” ricorda Benedikt.

Il co-fondatore spiega che il contratto con Enel Green Power è stato cruciale per la crescita e l’espansione di Fragile. “Ha chiaramente cambiato la nostra prospettiva in tanti modi, sia per quanto riguarda la capacità della nostra strumentazione hardware sia per il personale”, afferma. Sottolinea inoltre l'eccellente organizzazione di Enel Green Power, che li ha aiutati a lavorare meglio. Giuseppe Tommaselli, Innovation project manager presso Enel Green Power, sottolinea l'importanza di soluzioni innovative: “Dal momento che le nostre strutture sono operative da diverso tempo, è sempre più necessario utilizzare strumenti avanzati, capaci di monitorare lo stato di salute e, al contempo, aumentare la resilienza dei sistemi, facendo sì che la manutenzione preventiva funzioni in caso di anomalie. Questo garantisce il miglioramento della sicurezza nelle aree dove si trovano le nostre strutture idrauliche”.

Fragile sta attualmente monitorando il primo sito all’estero, in Cile, e sta già guardando al futuro e ai prossimi obiettivi. “Stiamo prendendo in considerazione diverse modalità di sviluppo dei nostri schemi di elaborazione. Stiamo testando alcune strategie per automatizzare parte della nostra catena di elaborazione, in particolare con l’utilizzo di machine learning e intelligenza artificiale” spiega Silvia. Inoltre, nell’immediato futuro verranno lanciati satelliti di nuova generazione: questo permetterà di acquisire informazioni ancor più precise dallo spazio. È ormai evidente che niente può fermare il movimento della Terra - e nemmeno la voglia di crescere di questa startup.