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L’Infralab di Haifa, la casa delle startup

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Il 25 luglio 2018, in un edificio industriale abbandonato nella zona del porto, nasceva l’avveniristico Infralab di Haifa.

Oggi, a due anni di distanza, possiamo dire che le aspettative sono state pienamente soddisfatte e, anzi, superate da molti punti di vista. Merito di Enel, ovviamente, che ha puntato con decisione su un tessuto di startup fra i più vivaci e creativi al mondo. Ma anche merito di Shikun&Binui, azienda israeliana leader nel settore delle costruzioni nostro partner nel progetto, e dell’Autorità Israeliana per l’Innovazione (IIA), che lo ha sostenuto fin dall’inizio. E, soprattutto, merito delle startup che hanno raccolto con entusiasmo l’invito del nostro Gruppo: è la loro partecipazione a dare senso al nostro impegno e a iniziative come queste che guardano all’innovazione con un’apertura internazionale.

In due anni, infatti, sono passate dall’Infralab più di 600 startup, 10 delle quali hanno ottenuto ulteriori finanziamenti, mentre sono 3 quelle già passate alla fase di scale-up. Inoltre abbiamo organizzato 4 programmi specifici di training ed effettuato 5 proof of concept, per un investimento complessivo di 3,2 milioni di dollari.

L’elemento tecnologico che distingue l’Infralab di Haifa è il “gemello digitale”, il Network Digital Twin, fedele replica virtuale della rete elettrica che, grazie all’uso dei dati, permette di guidarne ed ottimizzarne la gestione, simulandone il funzionamento per condurre analisi, sperimentazioni e simulazioni in tutte le condizioni possibili. Il lab di Haifa, infatti, si concentra sulla divisione Global Infrastructure&Networks di Enel, così come quelli di Milano e San Paolo. Abbiamo messo in piedi quella che si potrebbe definire una “rete delle reti” con cui il nostro Gruppo contribuisce concretamente al perseguimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Onu (SDG) numero 9, dedicato alla creazione di infrastrutture resilienti, alla promozione dell’innovazione e all’impegno per una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile. Uno dei pilastri della lotta al cambiamento climatico.

Per la realizzazione del gemello digitale, l’Infralab ha selezionato tre progetti particolarmente promettenti: Pixtier, che permette di scansionare una cabina primaria, un trasformatore o una rete elettrica ricreandola sotto forma di dati visivi; PDP Tech, in grado di prevedere l’aspettativa di vita ed eventuali malfunzionamenti delle infrastrutture ad alta tensione, e IXDen, che monitora le anomalie dei dispositivi IoT e la manomissione dei dati.

Tutti progetti che confermano la vocazione internazionale del Lab di Haifa che si concentra anche sullo studio di molte tecnologie diverse tra loro con un approccio globale all’innovazione, mettendo in contatto startup e investitori provenienti da Paesi diversi: realtà aumentata e virtuale, software per la modellizzazione 3D, prototipi robotici, sistemi IoT, droni e intelligenza artificiale. E spaziano ancora di più gli ambiti di ricerca su cui si è indirizzato l’Infralab per il futuro: soluzioni basate sull’idrogeno, sistemi di storage e infrastrutture sotterranee per lo sviluppo della rete e l’analisi in tempo reale. Perché in due anni abbiamo fatto tanto, ma siamo ancora all’inizio.